La Lean UX è l’evoluzione del product design. Utilizzando tutti i migliori strumenti nell’arsenale dei designer li rielabora in modo da renderli pertinenti a questa nuova disciplina.
La Lean UX è profondamente collaborativa e cross-funzionale, perché non ci possiamo più permettere il lusso di lavorare in modo isolato dal resto del team. Non possiamo continuare a chiedere ai nostri colleghi di aspettarci per capire tutto ed essere informati su quello che abbiamo fatto. Abbiamo bisogno di un impegno quotidiano e continuo con i nostri membri del team se vogliamo essere efficaci. Questo impegno continuo ci consente di eliminare consegne settimanali o mensili da fare al cliente a favore di tecniche che ci consentono di costruire una comprensione condivisa con i nostri compagni di squadra, inclusi gli stakeholder.
La Lean UX è composta da tre principi fondamentali.
Il primo principio fondamentale della Lean UX è Il design thinking. Il design thinking è importante per la Lean UX perché richiede che ogni aspetto di un’azienda possa essere affrontato con gli strumenti che questo propone.
Dà ai progettisti il permesso di lavorare oltre i loro confini tipici e incoraggia inoltre i non progettisti ad utilizzare metodi di progettazione per risolvere i problemi che si trovano ad affrontare nei loro ruoli. Il design thinking incoraggia i team a collaborare in maniera trasversale rispetto ai loro i ruoli e a prendere in considerazione il product design da una prospettiva olistica.
Il secondo principio fondamentale della Lean UX è la metodologia Agile. Gli sviluppatori utilizzano da anni i metodi Agile per ridurre il tempo necessario a completare un progetto e per fornire soluzioni al cliente in modo continuo. Anche se la metodologia Agile può creare degli ostacoli durante il processo per i designer, i valori fondamentali di questa sono il cuore della Lean UX.
lI terzo principio fondamentale della Lean UX è il metodo “Lean Startup” creato da Eric Ries. Il metodo Lean Startup usa un ciclo di feedback chiamato “build, measure, learn” ovvero “costruisci, misura, impara”. Questo ciclo è necessario affinché sia possibile ridurre al minimo il rischio relativo alla creazione del progetto e allo stesso tempo permettere al team di creare il prodotto rapidamente e di apprendere dagli errori. I team devono costruire dei “Minimum Viable Products” (MVP) e consegnarli al cliente in modo da apprendere dagli errori il prima possibile.
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